30.7.08

Old BO r.i.p.



Parecchi decenni passati a menare le mani sulla sua chitarra, se n' è andato il vecchio Bo Diddley padre del rock and roll, grande amico dei bikers e della Big Red Machine.

Pochi giorni fa si è spento, dopo una lunga malattia, nella sua casa di Archer, Florida uno dei padri assoluti del rock and roll: Bo Diddley. Sul perché Ella Otha Bates, questo il suo vero nome, sia diventato Bo Diddley esistono almeno una trentina di teorie differenti. Con una storia comune a tanti musicisti del sud era nato poverissimo e si era fatto largo sulla strada sgomitando e sputando sangue. Dopo una breve carriera di pugile aveva preferito guadagnarsi pane e whiskey suonando sui marciapiedi prima e nelle peggiori bettole poi. Abbandonato il violino studiato da adolescente si era dedicato presto al blues e non riuscendo a suonare come Muddy Waters ed Elmore James a causa delle mani indurite dalle scazzottate aveva cercato di costruirsi uno stile personale. Senza rendersi conto si è ritrovato ad essere tra i primi a virare il blues nel rock and roll ed il primo a suonare il rock and roll in un certo modo. Colpi sincopati ed ossessionanti sulla sua caratteristica chitarra, ritmi derivati dalle origini africane, testi dai doppi sensi taglienti e brani a volte costruiti su un solo accordo. Il titolo che da solo si attribuiva di “the originator” non è certo immeritato anche perché il vecchio Bo era già in giro quando Elvis, Jerry Lee e compari giocavano ancora col cavallino a dondolo. A noi piace ricordarlo così, occhialoni forti, cappellaccio texano, chitarra quadra a martellare ripetitive note ipnotiche piene di vita, trasudanti sesso ed ironia, a mettere la basi per tutti quelli che sarebbero venuti in seguito, a spargere i semi del rock and roll, del funky più sanguigno, a scrivere pagine che anche i moderni rapper dovrebbero ammettere di aver letto attentamente. Ci piace pensarlo in una calda notte mentre ripete malizioso alla sua “Mona”… “Who do you love” ?

GUITARSLINGER
All’età di 17 anni Bo Diddley suonava la chitarra acustica per strada con vari oggetti nelle tasche dei pantaloni che percuoteva per creare il ritmo necessario. Il passo successivo fu elettrificare la chitarra utilizzando parti di una vecchia radio in modo da attirare l’attenzione dei passanti. In un mondo in cui ergonomia sembra essere la parola d’ordine universale, Bo Diddley si differenzia con la prima chitarra elettrica rettangolare, una pesantissima asse di legno nuda e cruda. Questo il suo principale strumento fino a quando fu la Gretsch a costruirne uno secondo le sue specifiche. Bo fu anche il primo ad inserire una batteria elettronica nel corpo di una chitarra, altro che giapponesi.

AMICO DEGLI ANGELI

Bo Diddley è sempre stato legato a filo doppio al mondo dei bicilindrici, fratello dei bikers ed in particolar modo della Big Red Machine. Innumerevoli volte è stato la star di party, anche dei più selvaggi e non ha mai nascosto una consolidata amicizia con Sonny Barger. Come dimenticare la sentitissima versione di “do your thing” in Hell’s Angels Forever, unico film ufficialmente riconosciuto dal club ? Come non notare l’ adesivo sul serbatoio del chopper cavalcato sulla copertina di “Drive by Bo Diddley?

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